Nuova Riveduta:

2Corinzi 1:11

Cooperate anche voi con la preghiera, affinché per il favore divino che noi otterremo per mezzo della preghiera di molte persone siano rese grazie da molti per noi.

C.E.I.:

2Corinzi 1:11

grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinché per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.

Nuova Diodati:

2Corinzi 1:11

mentre voi stessi vi unite a noi per aiutarci in preghiera, affinché siano rese grazie per noi da parte di molti, per il beneficio che ci sarà accordato tramite la preghiera di molte persone.

Riveduta 2020:

2Corinzi 1:11

aiutandoci anche voi con la preghiera, affinché per il favore ottenuto per mezzo di tante persone, siano rese grazie per noi da molti.

La Parola è Vita:

2Corinzi 1:11

Anche voi però dovete aiutarci, pregando per noi; così l'aiuto che il Signore ci ha dato, grazie alle preghiere di tante persone, darà a molti motivo di lodarlo e di ringraziarlo per ciò che ha fatto per noi.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Corinzi 1:11

aiutandoci anche voi con le vostre supplicazioni, affinché del favore ottenutoci per mezzo di tante persone, grazie siano rese per noi da molti.

Ricciotti:

2Corinzi 1:11

cooperando anche voi a favor nostro colla preghiera, affinchè il dono a noi concesso a mezzo di molte persone sia per molti oggetto di ringraziamento a riguardo nostro.

Tintori:

2Corinzi 1:11

specialmente se ci aiuterete anche voi colle vostre preghiere, onde, come il bene ci vien largito per mezzo di tante persone, così anche da tanti sian resi per noi i ringraziamenti.

Martini:

2Corinzi 1:11

Dandoci insieme la mano anche voi, con pregare per noi: onde del bene, che in grazia di molte persone noi abbiamo, siano da molti rendute grazie per noi.

Diodati:

2Corinzi 1:11

sovvenendoci ancora voi congiuntamente con l'orazione; acciocchè del beneficio che ci sarà avvenuto per l'orazione di molte persone, grazie sieno rese da molti per noi.

Commentario abbreviato:

2Corinzi 1:11

La seconda epistola ai Corinzi fu scritta probabilmente circa un anno dopo la prima. Il suo contenuto è strettamente legato a quello della prima epistola. Si nota in particolare il modo in cui era stata accolta la lettera che San Paolo aveva scritto in precedenza, tale da riempire il suo cuore di gratitudine verso Dio, che gli permetteva di adempiere pienamente al suo dovere nei loro confronti. Molti avevano mostrato segni di pentimento e modificato la loro condotta, ma altri seguivano ancora i loro falsi maestri; e poiché l'apostolo ritardava la sua visita, non volendo trattarli con severità, lo accusavano di leggerezza e di cambiare condotta. Inoltre, lo accusavano di orgoglio, di vana gloria e di severità, e parlavano di lui con disprezzo. In questa epistola troviamo lo stesso ardente affetto verso i discepoli di Corinto, come nella precedente, lo stesso zelo per l'onore del Vangelo e la stessa audacia nel rimproverare i cristiani. I primi sei capitoli sono principalmente pratici; gli altri si riferiscono maggiormente allo stato della chiesa di Corinto, ma contengono molte regole di applicazione generale.

Capitolo 1

L'apostolo benedice Dio per il conforto e la liberazione dai problemi 2Cor 1:1-11

Egli professa la propria integrità e quella dei suoi compagni di lavoro 2Cor 1:12-14

Fornisce i motivi per cui non è venuto da loro 2Cor 1:15-24

Versetti 1-11

Siamo incoraggiati a venire con coraggio al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia per aiutare nel momento del bisogno. Il Signore è in grado di dare pace alla coscienza turbata e di calmare le passioni dell'anima. Queste benedizioni sono date da Lui, come Padre della sua famiglia redenta. È il nostro Salvatore che dice: "Non sia turbato il vostro cuore". Tutti i conforti vengono da Dio, e i nostri più dolci conforti sono in Lui. Egli parla di pace alle anime concedendo la libera remissione dei peccati; le conforta con le influenze vivificanti dello Spirito Santo e con le ricche misericordie della sua grazia. Egli è in grado di fasciare i cuori spezzati, di guarire le ferite più dolorose, e anche di dare speranza e gioia sotto i dolori più pesanti. I favori che Dio ci concede non servono solo a renderci allegri, ma anche a renderci utili agli altri. Egli manda conforti a sufficienza per sostenere coloro che semplicemente confidano in lui e lo servono. Se dovessimo cadere così in basso da disperare persino della vita, allora potremmo confidare in Dio, che può riportare in vita anche dalla morte. La loro speranza e la loro fiducia non sono state vane; né si vergognerà chi confida nel Signore. Le esperienze passate incoraggiano la fede e la speranza e ci obbligano a confidare in Dio per il tempo a venire. È nostro dovere non solo aiutarci l'un l'altro con la preghiera, ma anche con la lode e il ringraziamento, e in questo modo ricambiare adeguatamente i benefici ricevuti. In questo modo, sia le prove che le misericordie finiranno in bene per noi stessi e per gli altri.

Riferimenti incrociati:

2Corinzi 1:11

2Co 9:14; Is 37:4; 62:6,7; At 12:5; Rom 15:30-32; Ef 6:18,19; Fili 1:19; Col 4:3; 1Te 5:25; 2Te 3:1; File 1:22; Eb 13:18; Giac 5:16-18
2Co 4:15; 9:11,12

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